il nostro mestiere? Fare turismo







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Primo Corso

Guide per Itinerari Turistici

 La figura professionale oggetto dell’intervento formativo deve possedere capacità e competenze multidisciplinari atte all’inserimento in un organico del quale sarà parte integrante al termine del corso riunendo in un’unica figura le competenze e la professionalità del prestatore d’opera e dell’amministratore di società.

Con riguardo a queste due funzioni fondamentali per il buon andamento della futura impresa i discenti dovranno apprendere conoscenze, competenze e comportamenti in materia di:

  • Conoscenza del territorio e delle emergenze storiche e monumentali;
  • Conoscenza di una lingua straniera;
  • Conoscenza del diritto per la legislazione di riferimento;
  • Conoscenze informatiche ;
  • Conoscenze di pianificazione e controllo dell’offerta turistica;
  • Conoscenze circa il mondo della cooperazione; 

Inoltre il discente dev’essere in grado di:

  • Percepire problemi;
  • Controllare situazioni complesse;
  • Individuare soluzioni;
  • Governare i processi;
  • Reperire informazioni e strumenti per risolvere i problemi;
  • Percepire le necessità di aggiornamento ed autoaggiornamento del proprio capitale conoscitivo.

Questa figura professionale dovrà senz’altro essere presente all’interno di una impresa che voglia valorizzare il patrimonio artistico della comunità.

I destinatari dell'Attività Formativa sono stati:

- Benedetto Marinella

- Carriero Franca

- Di Lorenzo Doriana

- Iacovera Donatina

- Manzella Maria Grazia

- Pepe Loredana

- Potenza Angela

- Virgilio Antonella

Tutor: Rapolla Felice

risultati

Introduzione

A chi cerca un angolo tranquillo per ritornare ai ritmi lenti della natura, un luogo dove i rapporti tra le persone sono ancora sani e diretti, dove il pane ha davvero il sapore ed il profumo del pane, dove Amicizia ed Ospitalità sono leggi sacre, proponiamo questo itinerario che si sviluppa attraverso un panorama storico-culturale, a cui si associano i valori legati all'ambiente ed ai suoi magnifici scenari. Anticamente la nascita di una borgata, di un paese, avveniva principalmente nei punti più alti della zona, cioè su un colle, su un monte, intorno ad un castello, in luoghi aspri, con accesso da stretti vicoli proprio per difendersi da invasioni barbariche, guerre. Uno di questi paesi è Pietragalla. Diverse sono le supposizioni circa il nome "Pietragalla". Il termine "Petreguallo," probabilmente deriva dalle pietre sporgenti dal monte su cui furono edificate le case di questo centro: " pietre a galla", in superficie, pietre che affiorano. Una seconda ipotesi afferma che il termine Pietragalla deriva dal greco " Gal" che sta a significare "Pietra candida".

Lo stemma più comunemente usato per designare Pietragalla è un gallo su tre monti, e sui monti tre torri. I tre colli rappresentano: la Serra, la Terra e San Michele; le tre torri: Arco Melazzi, Arco Settanni, Arco Recchielonghe.

 

Itinerario cittadino

 

Il nostro itinerario si sviluppa all'interno del centro abitato di Pietragalla, per farvi conoscere le attrattive della nostra cittadina. Si parte dal Piano di S.Cataldo, dove troviamo subito la chiesetta dedicata al Santo che è stato protettore di Pietragalla fino al 1729. All'esterno, immediatamente colpisce la vista della statua bronzea raffigurante il santo. La chiesetta è sicuramente antecedente al 1500: all'interno presenta un solo altare in muratura con balaustra; un particolare soffitto ligneo e una caratteristica acquasantiera lapidea. Lasciata la chiesa di S.Cataldo ci addentriamo nel centro storico attraversando la "Salita del notaio Zotta" (Via Cavour), da dove si può ammirare il Palazzo detto "Sparacannone". Raggiungiamo la chiesa di S.Maria Delle Grazie che, dopo la chiesa Madre, è una delle più antiche del paese (XVII sec.). Fatta costruire con materiale di risulta proveniente dalla chiesa di Casalaspro, crollata nel XV sec. a causa di un disastroso terremoto, contiene all'interno del campanile una delle due campane appartenenti originariamente all'edificio religioso "CASALIS ASPRUM"...

Imboccata Via F.lli Bandiera, si può intravedere, dall'arco con volta a botte, uno scorcio di fori posti lungo la muratura del Palazzo Ducale, utilizzati come postazioni difensive e punti d'attacco contro i briganti. Proseguendo ci accingiamo a raggiungere la facciata principale del Palazzo Ducale. Il palazzo, infatti, visse il suo momento di gloria nel 1861, allorchè il paese fu assalito dai briganti capeggiati da Borjes e Donatello Crocco, i quali invasero le strade e i vicoli, penetrarono nelle case dei benestanti devastandole e dandole alle fiamme, sotto lo sguardo compiaciuto dei più poveri e sfruttati. Parte della restante popolazione si asserragliò nel Palazzo Ducale. I briganti, ritornati al quartiere generale dislocato nella sacrestia della chiesa Madre, si prepararono per l'assalto. Dopo ore di lotta e la strenua resistenza dei Pietragallesi, constatata l'inespugnabilità del palazzo e le forti perdite subite, il generale Borjes diede l'ordine di ritirarsi. Il valore dei pietragallesi è ancora oggi attestato su una lapide posta sulla facciata principale del Palazzo Ducale.

"Questo storico Palazzo
degli Acquaviva d'Aragona
Fortalizio improvvisato
dalle memorande giornate
del 16 e 17 novembre 1861
ardimentosi cittadini in piccolo numero
opposero
vigorosa estrema eroica resistenza
alle orde brigantesche del generale Borjes
che decimate sbaragliate sconfitte
dal rinsaldato valore del popolo in armi
volsero in precipitosa e ordinata fuga
perdendo per sempre la tracotante baldanza
che di stragi e di rovine
aveva funestato le terre lucane
Pietragalla
nel 71° anniversario
consacra
l'imperitura riconoscente gratitudine
a queste mura ospitali
sacre alle memorie dei posteri
rivendicando orgogliosa gloria"
covaltur